DEDICA FESTIVAL 2025
DEDICA FESTIVAL 2025
Venerdì 21 marzo, presso l’ex Convento di San Francesco a Pordenone, si è tenuta la premiazione degli studenti vincitori del concorso Parole e immagini per KADER ABDOLAH, prestigioso autore della trentunesima edizione di Dedica Festival. Il Concorso ha visto la partecipazione di oltre 700 alunni di diversi istituti della città di Pordenone e provincia (licei Leopardi-Majorana, Grigoletti, Le Filandiere, Torricelli e istituto Sarpi).
Per il Liceo Artistico Galvani le vincitrici sono due alunne della classe IV ^A- indirizzo Architettura e Ambiente.
Ecco le premiate:
PREMIO SCRITTURA -TRIENNIO
SARA SGAMBARO
classe IV ^A-Indirizzo Architettura e Ambiente
con la recensione critica intitolata
Echi di memoria: racconti di un’identità perduta
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PREMIO LINGUAGGIO VISIVO/MULTIMEDIALE-TRIENNIO
EMILY BATTISTON
classe IV^ A-Indirizzo Architettura e Ambiente
con un lavoro di scrittura e immagine dal titolo Il volo del corvo
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Sara Sgambaro è stata premiata per il lavoro di Scrittura, nato da una lettura e originale rielaborazione critica del romanzo dell’autore protagonista, Il viaggio delle bottiglie vuote. La motivazione del Premio espressa dalla giuria è la seguente: “L’elaborato è molto più di una recensione a Il viaggio delle bottiglie vuote, è una interpretazione del testo intensa e partecipata, dal ritmo serrato, ricca di parallelismi, simmetrie lessicali e sintattiche, nel periodare ampio e coinvolgente”.
Emily Battiston è stata invece premiata, nella sezione Linguaggio Visivo/Multimediale, per il raffinato dittico- di scrittura con immagine- sollecitato dalla lettura del romanzo Il corvo con questa motivazione della giuria:” In un dittico di scrittura e dipinto ad acquerello, la moschea e il corvo, emblemi di una civiltà, sono rivisitati come significanti di transitorietà e impermanenza, attraverso una forma d’arte proposta qui come metafora della vita”.
L’autore, durante l’incontro magistralmente condotto da Annamaria Coviello, si è poi intrattenuto con gli studenti che hanno così potuto soddisfare alcune specifiche curiosità come è accaduto per Caterina Ceschin e Bianca di Prima, alunne di III D, indirizzo Design che hanno meritato il plauso della rinomata firma per la loro appropriata formulazione interrogativa. Grande è stata la partecipazione al Progetto Dedica, in particolare delle classi IV^A, indirizzo Architettura e Ambiente e III^D, indirizzo Design che hanno saputo interpretare con impegno, curiosità, competenza di mezzi espressivi le suggestioni provenienti da un approfondito lavoro d’analisi su diversi romanzi dello scrittore, lavoro condotto sotto la direzione della docente di Lettere Mara Gobbi. Le attività proposte hanno rappresentato un interessante itinerario su una voce autorevole della letteratura internazionale, sulla sua poetica, intrisa di temi di coinvolgente modernità, quali l’esilio, la condizione dell’essere migranti, l’identità nelle sue molteplici sfaccettature, il significato della perdita e della resilienza.
Si propongono, di seguito, alcuni estratti dei lavori premiati che ben testimoniano di uno sguardo sulla vita, sul valore della cultura, propri dell’autore e offerti al giovane lettore come ponte e sintesi convincente tra mondo occidentale e mondo orientale.
Dal testo premiato per la scrittura dell’alunna Sara Sgambaro si legge
“…E poi c'è il vero protagonista dell'intera prosa, la casa, tanto in Iran quanto in Olanda: un concetto che trasforma la dimora fisica a rifugio emotivo, un elemento che attraversa l'intera opera come filo conduttore che avvolge e ricuce gli eventi.
L'abilità di Abdolah risiede, inoltre, nella sua impeccabile capacità di unire l'intimo "io" al collettivo "noi". Le sue toccanti vicende personali riflettono un'esperienza purtroppo condivisa da milioni di esiliati costretti a lasciare tutto, eppure ogni frase, ogni immagine, è unica e irripetibile nella sua intensità.
Il viaggio delle bottiglie vuote risuona profondamente all'interno della mente dei lettori creando continuamente spunti di riflessione, in quanto tratta non solo di esilio geografico, ma soprattutto di quello emotivo, che ciascuno di noi vive nel continuo tentativo di trovare il proprio posto all'interno della società e del mondo intero e dunque un senso dell’esistere. Abdolah non offre risposte a queste domande esistenziali, ma ci lascia con un'immagine finale che è un inno alla ciclicità della vita: le bottiglie vuote partono per il loro viaggio, pronte a riempirsi di nuovo. È una celebrazione della speranza, della resilienza e della possibilità di rinascere anche nelle situazioni più avverse. Un romanzo che non si legge soltanto, ma si vive”(Sara Sgambaro, Echi di memoria: racconti di un’identità perduta).
E ancora, dal dittico premiato per il Linguaggio Visivo/Multimediale della studentessa Emily Battiston si legge
“…L’autore, attraverso una scrittura raffinata e piena di poesia, guida il lettore in un viaggio che esplora la complessità della vita, della morte e dell’identità.
La trama ruota attorno alla figura di un uomo che, tornato in Iran dopo anni di esilio, si confronta con il proprio passato, le proprie radici e il significato di un ritorno che, in realtà, non è mai definitivo.
La figura del corvo, personaggio-simbolo centrale del romanzo, emerge come metafora della ricerca della verità e della consapevolezza interiore. La storia si sviluppa in un’atmosfera sospesa, dove i margini tra realtà e spiritualità si intrecciano in modo complesso. La struttura narrativa non è lineare, ma intercala il presente e il passato, spesso in un gioco di specchi che sfida il lettore a riflettere sul significato delle proprie azioni e delle proprie scelte.
Emergono con intensità notevole i temi della memoria e della perdita: l’immagine del corvo sembra proprio rappresentare quella forza ineluttabile che porta con sé la possibilità di un riscatto…”(Emily Battiston, Il volo del corvo).
Il mio compito è di usare il mio successo per dar voce a coloro che sono stati ridotti al silenzio.
KADER ABDOLAH