“La settima arte tra carte e ricordi”
“La settima arte tra carte e ricordi”
di Sophia Margherita Piazza
Ripercorrere frammenti di storia entrando nelle case, nella vita più intima delle persone.
Effimeri materiali di carta a cui non viene fatta giustizia: non considerati filmici, ma più comunemente iconografici. Da questo l’idea di Silvia Moras, laureata in restauro cinematografico e collezionista privata, amante della varietà, di intitolare la mostra aperta tutti i giorni dal 13 gennaio al 10 marzo 2024 presso la Galleria Sagittaria di Pordenone: “Cinema effimero: le carte povere raccontano la settima arte”.
Fotografie pubblicitarie, figurine, cigarette cards, cartoline, cartelle della tombola, diari, e perfino calendarietti di barbieri: in tutto ciò c’è traccia di cinema, di storia. Una raccolta che narra i primi sessant'anni del Novecento, periodo in cui il cinema è stato un potente mezzo per esplorare la complessità umana attraverso la narrazione visiva, in una maniera differente.
Il messaggio iconografico racchiuso in questi piccoli prodotti, spiega Silvia durante l’inaugurazione della mostra, era educativo ed abbatteva soprattutto le barriere sociali: integrava una comunità.
Una mostra curiosa in chiave molto pop che merita di essere vista specialmente per la sua rarità; è infatti una delle pochissime esistenti, basti pensare che ne esiste solo un’ altra in Inghilterra, e che nasce anch’ essa da collezioni private.
Dietro a ciò che apparivano insulsi oggetti quotidiani si nasconde quindi un ponte tra passato e presente: tra l’ attuale propaganda digitale e quella cartacea di altri tempi.